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lunedì 26 ottobre 2015

I DATI DI FRONTEX SUI FLUSSI MIGRATORI

Autore: Emiliano Bonatti


Il Risk Analysis Network di FRONTEX, l'agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne dell'Unione, ha pubblicato lo scorso 7 ottobre il report trimestrale sulla situazione dei flussi migratori che premono ai confini del continente. Se da un lato l'agenzia pare in perenne difficoltà nell'espletare la propria mission istituzionale di gestione delle frontiere (dimostrata dalla richiesta di ulteriori 775 agenti agli Stati membri dell'UE datata 2 ottobre), dall'altro è quantomeno in grado di produrre statistiche interessanti che possono aiutare a comprendere la situazione sul campo.


Il report appena pubblicato riguarda i dati rilevati nel secondo trimestre 2015, confrontati col primo trimestre 2015 e l'intero anno 2014. Il primo macro-dato che balza agli occhi è quello che, nel confronto tra il 2° trimestre 2015 e il 2° trimestre 2014, segnala un aumento globale degli ingressi di migranti nel territorio UE del 147% (170.155 unità contro 68.867), con un aumento delle richieste di asilo pari al 65%. Nella valutazione delle singole rotte dei flussi è la "Eastern Meditteranean Route" (Grecia e Bulgaria i primi paesi membri coinvolti) quella che ha subito il maggior aumento della pressione, pari al 670% di ingressi in più rispetto al 2° semestre 2014 (68.178 unità contro 6.767). Strettamente legato a questo flusso è l'aumento della pressione sulla "Western Balkan Route", che ha visto l'ingresso di 34.559 migranti che, una volta arrivati in Grecia o Bulgaria, hanno preferito attraversare i Balcani occidentali e rientrare nuovamente in territorio UE tramite il confine con la Serbia.


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La "Central Meditteranean Route", che preme su Malta e Italia, ha visto un aumento globale decisamente meno significativo (+13% - 60.179 unità contro 53.054), accompagnato da una differenziazione delle nazionalità dei migranti. Da un lato i cittadini di origine siriana si sono ridotti di un terzo rispetto alla rilevazione del 2014, spostandosi di fatto verso la Eastearn Mediterranean Route considerata meno pericolosa e più economica. Dall'altro lato sono aumentati i migranti di origine sub-sahariana (+20%) e provenienti dal corno d'Africa (Eritrei, Somali ed Etiopi). Il dato assoluto relativo alla nazionalità dei migranti vede ai primi tre posti i cittadini siriani (32% - 54.923 unità ), seguiti dagli afgani (18% - 31.022 unità) e dagli eirtrei (10% - 17.440 unità). Sul totale di 170.155 attraversamenti delle frontiere UE, il 75% è avvenuto via mare, mentre il restante 25% via terra.


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Dal punto di vista dei rimpatri, nel secondo trimestre 2015 sono state emesse 72.168 ordinanze di espulsione (che non significano immediato rimpratio della persona), mentre il numero effettivo di cittadini extracomunitari tornati in paesi terzi è pari a 42.741 unità. Di questi, sorprendentemente, un 40% è considerato "volontario". Molto interessante è il dato che riguarda il numero dei documenti falsi riscontrati sia nei movimenti intra-UE che nei movimenti extra-UE. Nei movimenti intra-UE si possono notare due facce della medaglia. Da un lato si vede un calo dei documenti falsi nei voli interni all'area Schengen, dovuto secondo Frontex al crollo del numero di Eritrei e Somali che, una volta entrati illegalmente nei confini UE, viaggiavano con documenti contraffatti dagli aeroporti italiani verso i paesi del nord. Dall'altro lato si riscontra invece un aumento esponenziale (+88% - 1.134 casi) di falsi documenti nei viaggi verso paesi UE non aderenti al Trattato di Schengen (UK e Irlanda), con il record di cittadini albanesi e ucraini in possesso di falsi documenti italiani o greci in partenza dai principali scali d'Italia. Nei movimenti di ingresso da paesi extra-UE, il numero maggiore di documenti contraffatti è stato riscontrato nei cittadini ucraini (364), siriani (179) e marocchini (162).
Nel corso del secondo trimestre 2015 sono stati arrestati 3.162 individui legati al traffico di migranti, con un aumento del 20% rispetto al 2014 a conseguenza del rafforzamento dell’attività delle forze di polizia spagnole e italiane. La maggior parte degli arrestati è di nazionalità marocchina, spagnola e albanese.


Il testo integrale del report può essere scaricato qui.



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