"In un regime totalitario gli idioti ottengono il potere con la violenza e gli intrighi... in una democrazia, attraverso libere elezioni..."

lunedì 14 ottobre 2013

IMMIGRAZIONE: LASCIAMO PARLARE I DATI.

Autore: Emiliano Bonatti


Esiste in Italia, da sempre, l'atroce vizio di legiferare sull'onda di qualche evento traumatico e delle conseguenti vibrazioni emozionali. Non esiste, nel nostro paese, la capacità di dar vita a iter legislativi che seguano un processo razionale di definizione della situazione di partenza, di un obiettivo preciso e dei mezzi a disposizione per conseguirlo. La situazione italiana si avvicina a quello che, nello studio delle Politiche Pubbliche, viene definito come "bidone della spazzatura", ovvero quel metodo in cui una serie di attori interviene in un processo caotico e scarsamente definito, e l'improvvisazione dettata da interessi elettorali porta alla definizione di politiche ambigue e spesso totalmente inefficaci. 

Mai come nei giorni delle tragedie del mare la politica italiana riesce a dar miglior sfoggio di questa totale incapacità di rispondere razionalmente a problemi di una gravità e profondità inaudite. E allora ecco che esce il completo spettro delle posizioni: si chiede l'abolizione della Bossi-Fini, si reclama lo Jus-soli come soluzione miracolosa ai movimenti migratori, si attende ansiosamente la posizione del Papa, si richiama l'Unione Europea a maggiori responsabilità, si invitano i migranti a non partire, si accusa Malta di non collaborare e si arriva addirittura alle uscite disgustose e animalesche di chi "esulta" di fronte alle stragi e crea i giochini per pc in stile "affonda il barcone". 

Credo che spesso, per ottenere qualche risultato, basti agire con semplicità. Per indirizzare il confronto (e l'opinione pubblica) sui binari della sobrietà basterebbe che qualcuno si degnasse di partire da qualcosa di inconfutabile: i numeri. Lo stesso dovrebbe fare qualsiasi partito che voglia realmente proporsi come serio governante di un paese allo sfascio. E' ovvio, però, che sia molto più comodo mantenere la confusione delle polemiche gratuite, piuttosto che affrontare la tematica partendo da dati certi e non contestabili. Frontex, l'agenzia europea che cura la cooperazione nella gestione delle frontiere esterne all'UE, pubblica diversi studi da cui basterebbe attingere qualche preziosa informazione circa le direzioni e le criticità dei flussi migratori. In questo modo si potrebbe quantomeno sgombrare il campo da qualche leggenda metropolitana di troppo e partire da un confronto politico serio tra le varie forze.

La prima, e forse la più grande, delle leggende da sfatare è quella che vede in quei migranti che arrivano su sgangherati barconi alla deriva il fronte dell'invasione d'Europa da parte dei clandestini. Frontex sottolinea a caratteri cubitali come "most of those who currently reside in the EU illegally, originally entered in possession of valid travel documents and a visa whose validity period they have since overstayed". Pare dunque che la maggior parte dei clandestini arrivi comodamente in aereo, nave o auto, non certo rischiando la vita in mare.

Un'altra grande bufala perorata da qualche venditore di fumo nostrano è quella secondo cui le coste italiane siano ormai il principale canale di "sfondamento" delle barriere UE per i migranti di ogni origine. I dati smentiscono anche questo:

E' facile notare come, nel 2012, il 51% dell'immigrazione irregolare (37.224 persone) sia passato attraverso le frontiere della cosidetta "Eastern Mediterranean route" quindi attraverso Grecia, Bulgaria e Cipro. L'Italia, sommando le due rotte che la coinvolgono, raggiunge un 22% (15.151 persone).

Altro dato interessante è quello che riguarda il trend dell'immigrazione clandestina negli ultimi anni. Il 2012 ha visto una diminuzione totale del 49% rispetto al 2011, anno in cui secondo alcuni le "primavere arabe" avrebbero dovuto portare milioni e milioni di profughi verso l'Italia. In effetti il picco c'è stato, ma il numero di attraversamenti nel totale dei confini UE s'è fermato a 141.051 unità, contro le 72.437 del successivo 2012.

Questi dati non negano che esista un enorme problema che riguarda i flussi migratori verso il vecchio continente e che l'Italia debba ricevere dall'Unione Europea tutto l'aiuto che serve. Occorre però che, dati alla mano, il confronto tra le forze politiche e le istituzioni nazionali ed europee avvenga al netto della propaganda. Il rischio, in caso contrario, è quello più volte ribadito di dare ulteriore fiato alle fazioni europee di estrema destra che sull'argomento stanno costruendo ampi consensi. E' fortemente sintomatico della situazione, ad esempio, che Marine Le Pen, con la retorica del nazionalismo inneggiante ad una nuova "grandeur" francese, sia data in testa ai sondaggi in vista delle future presidenziali di uno dei principali paesi europei.

Partiamo, dunque, dai numeri e cerchiamo di mettere a fuoco quali siano i reali problemi relativi all'immigrazione. Ogni forza politica inizi da qui, senza pregiudizi, a proporre le soluzioni migliori che garantiscano l'accoglienza dei poveri disperati e che garantiscano la dovuta fermezza con i delinquenti. Senza una base di valori e certezze comuni, ogni dibattito ed ogni soluzione saranno sterili e senza risultato.